La musica 'Secondo Rubino'
Eccomi di nuovo qui, sempre con l'onnipresente thè e candela profumata al seguito che oramai sono quasi un rito. Oggi voglio parlare di un argomento a me particolarmente caro: la musica. La musica è universale, è per tutti e di tutti. Ho ascoltato tanto ma ho ancora tantissimo da ascoltare e state certi che ascolterò. Sarò banale e sicuramente non la prima a dirlo, ma è stata ed è, oggi più che mai, fondamentale nella mia vita sotto moltissimi aspetti. Non ho avuto una famiglia 'musicale' diciamo, i miei genitori non mi hanno mai 'nutrito di musica' , quindi la cultura che ho la devo solo a me stessa. Crescendo ho conosciuto persone, frequentato ambienti (sia musicali che sociali) completamente diversi tra di loro, e ascoltato una buona dose di musica altrettanto diversa negli anni (ebbene sì, lo ammetto, fino ai 13 anni ho avuto anche io il mio periodo 'Hannah Montana') e mi sono fatta le mie idee e ho costruito i miei ideali di rispetto e di umiltà verso questa dea che riesce a unire, a divertire, a far sognare, a far emozionare. So che mi sto dilungando e mi dispiace, ma ci tengo tantissimo a sottolineare cosa sia per me questa vera e propria forza. Non ho pregiudizi di alcun tipo in fatto di gusti perchè mi è sempre sembrato irrispettoso, sono molto attenta ad ogni minimo dettaglio e sono molto molto curiosa di ogni cantante/compositore/arrangiatore o qualsivoglia ruolo musicale: ergo troverete recensioni di vari generi che vi piaccia o no. La musica è sempre stata l'unico punto fermo della mia personalità , mi ha sempre aiutato: ha saputo ascoltarmi quando nessuno sapeva farlo nel modo giusto, mi ha capito e mi ha saputo dare le giuste risposte, mi ha distratto dai problemi quotidiani, mi ha fornito una sicurezza che è sempre stata solida, ferma e potente.
Fine del pippone sdolcinato.
Ma passiamo all'argomento della recensione di oggi, ho iniziato con qualcosa di impegnato come il teatro, continuerò con un cantautore emergente che alle orecchie più sopraffine sarà sicuramente raffinato: Renzo Rubino.
Essendo molto curiosa mi piace tantissimo informarmi sul passato discografico del cantante in questione, in questo caso definito da molti un 'Cantamusicattore'.
Renzo Rubino, più che un nome d'arte è un miglioramento (non me ne voglia!) del nome anagrafico Oronzo Rubino, classe 1988 (anno particolarmente fertile di artisti capaci), nato a Taranto ma orgogliosamente cresciuto a Martina Franca. Il suo percorso è stato 'differente dagli altri' come dice lo stesso Rubino; già perchè il caro Renzo si è categoricamente rifiutato sin dagli esordi di prendere la Superstrada del Talent, opinione fortemente sostenuta dal suo scopritore e attuale produttore artistico Andrea Rodini. Inizia il suo percorso facendo concerti nella sua Puglia: dai night club a le piazze con 30 persone ma, a sua detta "E' sempre stato meglio così perchè mi divertivo di più". Ecclettico, romantico e istrionico il nostro Renzo riesce a sfornare tre album uno meglio dell'altro. E' uno dei pochi cantanti, perchè credetemi ce ne sono pochi, che si è saputo sempre migliorare gradualmente imparando dai propri errori.
Il suo esordio discografico è nel 2010 con l'album 'Farfavole' sotto l'etichetta Spaghetti Record, album molto variopinto e chiaramente attinto da pilastri della musica: Vinicio Capossela prima di tutti. Atmosfere sicuramente anni Sessanta/ Settanta per un giovane che, come tanti (me compresa), si sente di vivere nell'epoca sbagliata. A seguito dell'esordio acquisisce più esperienza e più visibilità , il che lo porta a partecipare e a vincere il 'Festival Musicultura' di Macerata nel 2011 con la canzone 'Bignè' (e ne aveva mangiati un pò di Bignè eh!) comunque la canzone è una solida e sempre vincente formula metaforica della vita, paragonata ad un bignè. Ritmica e melodia abbastanza innovativi e strani per un ventiduenne. Vi invito all'ascolto del brano: Renzo Rubino@ Festival Musicultura 2011 (clicca per visualizzare)
Vittoria quella del Musicultura che gli permette di aprire concerti di Brunori Sas, particolarmente noto ai più appassionati del mondo cantautorale altolocato. Rubino ha già cominciato a crearsi il suo pubblico, così si convince a partecipare, nel 2013, al Festival di Sanremo con la canzone 'Il Postino (Amami Uomo)' che tratta di un amore omosessuale combattuto, voluto e ottenuto. 'Il Postino' riceve una medaglia di bronzo e niente di meno che il premio della critica 'Mia Martini' (e scusate se è poco) premio molto ambito nel panorama musicale Italiano. Con l'esordio Sanremese ne diviene il conseguente album 'Poppins' questa volta sotto contratto con la major Warner Music. Album meraviglioso, pieno di colori e di atmosfere ormai perdute. Se si chiudono gli occhi e si ascolta l'album non verrebbe mai in mente che chi sta cantando ha 24 anni. A mio parere 'Poppins' riflette sicuramente quel lato più teatrale, più intimo e 'sperimentale' di Rubino, perchè a livello vocale non è proprio un Pavarotti ecco, ha quel tipo di tono che o ti piace la prima volta che lo senti oppure non c'è verso che ti piaccia mai. Bisogna prima di tutto considerare che è il primo album seguito da una major per cui alcuni passaggi saranno obbligati e alcuni temi modificati. Ma consiglio comunque l'ascolto! Top del disco: azzarderei 'Pop'. Canzone dissacrante per il mondo dei produttori musicali, un clichè sicuramente (non è la prima canzone che sento su quest'argomento) , ma affrontato in maniera divertente e con parole semplici e decisamente dirette ("Devi fare il semplice/ devi essere semplice/ devi fare una canzone Pop!/ Ma che cazzo è 'sto Pop?!) . Flop del disco: Con mio sommo dispiacere, devo dire che 'Paghi al Kg' è il neo del disco. Rubino e i suoni elettronici trovo non vadano per nulla d'accordo.
Dopo un tour teatrale di promozione per 'Poppins', nel 2014 torna al Festival di Sanremo questa volta nella categoria 'Big' con le canzoni 'Ora' e 'Per Sempre e Poi Basta' ,due brani completamente diverse sia per ritmo che per musicalità . La prima punta sul testo che, letto con il giusto occhio, vuole essere una riflessione sui tempi vertiginosamente stressanti di oggi purtroppo la melodia, essendo ripetitiva, non trasmette molta emozione ma rimane comunque in testa. La seconda mostra il lato più romantico e nostalgico di Rubino, canzone questa vincitrice del premio come 'Miglior Arrangiamento' ,che per un musicista deve essere una bella soddisfazione. 'Per Sempre e Poi Basta' parla di un amore ormai finito, ma che ha bisogno di un bel finale... 'E Poi Basta' cioè che può finire e vivere dei 'ricordi migliori'. Ma nell'album sono presenti anche capolavori stilistici. Vorrei ricordare il lato disperato di 'Sete' o quello intimista di 'Piccola' o la rivincita di 'Sottovuoto'. Armonicamente parlamando, l'album è davvero ad alti livelli, si sentono tantissimo gli studi classici di Rubino coesi con il pop che lui tanto disdegna. Top del Disco: Senza dubbio 'Sottovuoto' è la mia preferita: musica travolgente e testo semplice ma che rende il concetto. Flop del Disco: 'Non Mi Sopporto' peccato perchè con quel titolo poteva fare una bella canzone, invece è caduto nel vortice della musica elettronica che non gli si addice. Questa è una mia opinione e vi invito ad ascoltare e contraddirmi! Sosteniamo la buona musica Italiana.
Alla prossima recensione!
-Ott.
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"Poi tu, tu mi hai incastrato. Proprio tu, che ti fai chiamare 'musica'. Portami via tutto ma lascia stare lei. Lei che è Piccola, Piccola, Piccola. Tre minuti in questo bar sono un'eternità "
{Piccola; R.Rubino
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