C'era Una Volta a ...Hollywood: Anni '70, Pitt & Di Caprio, Tarantino is back!

19:41 Una Croma e una Chitarra 0 Comments


Quentin Tarantino, regista premio Oscar icona di follia geniale, torna sul grande schermo a 4 anni di distanza da "The Eighful Eight". Protagonisti Leonardo Di Caprio, Brad Pitt e Margot Robbie: la holy trinity di Hollywood. Tarantino ci riporta alla Los Angeles del 1969, anno di eventi straordinari come lo sbarco sulla luna, ma anche l'anno della follia della famiglia Manson che ha portato all'assassinio di Sharon Tate (Margot Robbie), che fa da sfondo alla linea narrativa principale del film, cioè quella tra Rick Dalton (Leonardo Di Caprio), attore televisivo di telefilm western in declino, e la sua controfigura Cliff Booth (Brad Pitt) che cercano di ottenere ingaggi e fortuna nell'industria cinematografica al tramonto dell'età dell'oro di Hollywood.
Per me è stato impressionante leggere del lavoro mastodontico che è stato fatto per quanto riguarda la scenografia, la ricostruzione degli ambienti. Tarantino ha voluto rimanere il più possibile realistico girando non in interno, ma nella città vera e propria, ricostruendo nei luoghi reali del film, le atmosfere di quegli anni. La struttura del film è particolare perché fino a 20/30 minuti dalla fine succede poco o niente e il ritmo è molto lento e scandito dalle afose giornate losangeline, poi come è solito di Tarantino succede l'inaspettato e si capovolge l'intera atmosfera tessuta per le prime 2 ore del film. Niente spoiler!
La scelta del cast è straordinaria, azzeccatissima, non solo la coppia principale ma anche i numerosi grandi nomi che piano piano si rivelano sullo schermo (Al Pacino, l'amato Luke Perry alla sua ultima apparizione, Margaret Qualley, Dakota Fanning e tanti altri). Essendo però così tanti i personaggi e di questo calibro, c'è da dire che non a tutti è stato dato il giusto spazio. A partire da Margot Robbie, che fornisce un'interpretazione molto sentita e studiata ma che ha veramente poche battute 
Un altro lato molto interessante e "azzardato" ma non troppo quando si parla di Tarantino, è l'alternarsi del bianco e nero, del colore, dei diversi tipi di pellicola usata, delle diverse palette di colori usate a seconda della scena, dell'emozione e degli anni in cui è ambientata.
Confrontandomi con altre persone che hanno visto questo film più esperte di Tarantino di quanto lo sia io, sono tutte d'accordo sul fatto che questo non sia il suo miglior film. Di opinioni ne ho sentite parecchie, la più popolare è che sia poco ambizioso, poiché l'idea di base della sceneggiatura del film è molto scarna.
La mia modesta opinione, per chiudere questa recensione, è che Tarantino abbia fatto un film esattamente nei suoi standard. Sicuramente l'idea di base del film è molto semplice, io avrei dato più spazio ad alcuni personaggi ma capisco anche la decisione del regista poiché sono talmente numerosi che sarebbe venuto un film lungo 30 ore. La cosa che mi è piaciuta più di tutti è sicuramente il finale, la scelta del cast e l'uso della pellicola originale degli anni '70.
Consiglio di vederlo a chi è munito di santa pazienza, poiché il film dura circa 2 ore e 40, e chi sa cosa aspettarsi da Tarantino.
Anche questa semi-recensione finisce qui,
Vi abbraccio!
Ott.

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